Gestita dal 1805 dalla famiglia Ciscato-Cinzano con passione e professionalità .
Il nostro reparto Dermocosmesi è affiancato dal nostro Centro Estetico per poter completare i prodotti per il benessere del viso e del corpo con dei veri e propri trattamenti rituali svolti da un'estetista professionista su prenotazione. (NOTA: Le prenotazioni sono sospese fino al termine della pandemia).
Essere al fianco delle persone per aiutarle a stare meglio, con amore e passione, ma anche con solidità ed efficacia, offrendo loro un esperienza a 360 gradi da portare nel cuore.
Da sette secoli un baluardo a difesa della salute e del benessere dei cittadini di Thiene e dell'Alto Vicentino.
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6) SOCIAL: azienda etica, attenzione all'ambiente e alla natura anche nel nostro operato, sorgente di cultura, ispirandosi alla antica tradizione delle farmacie, attenzione ai giovani, sostegno agli anziani ed alle famiglie
Farmacia alla Madonna di Thiene 15 gen 2020, 28 feb 2022: Tutti i diritti sono riservati
Francesco Cinzano
Studente di Farmacia
(in costruzione)
Farmacista
(in costruzione)
Farmacista
La prima notizia di una farmacia nelle adiacenze dell’antico Castrum di Thiene si trova nel 1288, solo una trentina d’anni dopo che la Serenissima Repubblica Veneta aveva istituito questa nuova attività, separandola da quella del medico, facendo seguito all'analogo provvedimento dell'Imperatore del Sacro Romano Impero Federico II di Svevia. All’epoca la farmacia era chiamata Apotecha o Aromatoria. Nell’elenco dei vicini e affittuari dei fratelli Thiene troviamo infatti un medico e un apothecarius.
Nel '400, dopo la dedizione di Vicenza alla Repubblica Serenissima, nella Platheia di Thiene (l’attuale Piazza Chilesotti) esercitava la farmacia della famiglia Amatoris, il cui cognome - come spesso accade in quest’epoca - fa esplicito riferimento al mestiere degli Aromatori o Aromatari. Era probabilmente titolare di questa farmacia il celebre Gerolamo Amatoris sindaco di Thiene che nella Vicinia (riunione dei capifamiglia) del 1 Marzo 1492 aveva proposto di chiedere al Doge l'istituzione di un mercato franco da farsi ogni lunedì, quale rimedio per alleviare i mali di una violenta carestia e aveva pronunciato la celebre frase ”Non rimane speranza che nel mercato”.
Nel ‘500, con la fondazione dei primi Orti Botanici (1545, Università di Padova) che permisero di individuare le vere piante medicinali, le cure ottenute con le erbe ebbero un improvviso sviluppo tanto che le aromatorie cambiarono nome in “Spezierie Medicinali”. Un cambiamento rivoluzionario, tanto che la famiglia degli Amatoris, per non apparire ancorata a pratiche obsolete, preferì cambiare cognome. In un’atto notarile del 1570 compare la seguente dicitura: Antonij Spicialis fili Jacobi Amatoris. L’efficacia delle nuove cure con le erbe introdotte a Thiene da Antonius fu talmente innovativa e radicale che sembra che in seguito i figli abbiano voluto utilizzare come cognome “Antonij”, cioè “figli di Antonio”. In quest’epoca la spezieria era di certo già intitolata “alla Madonna”.
Nel ‘600 ci fu un’altra formidabile rivoluzione nella farmacia, con la diffusione delle tecniche degli alchimisti introdotte nel secolo precedente dal celebre studioso rinascimentale Paracelso. Per manipolare le droghe vegetali si iniziarono ad usare calderoni, alambicchi, distillatori che in qualche occasione fecero soprannominare “calderaio” questo nuovo farmacista. Dopo che il calderaio scledense Ferracini a metà del ‘500 aveva aperto un’altra farmacia nella corte della sua proprietà (oggi via Trento, vicino al luogo dove fino a pochi anni fa c’era ancora il negozio della famiglia Ferasin), gli Amatoris/Antonij devono essersi trovati nella necessità di cedere l’attività ad un moderno calderaio qual’era il lombardo Giovanni Pedrazza. Dal 1611, anno della fondazione del Santuario della Madonna dell’Olmo, la sua Apotecha occupò nella Piazza di Thiene lo stesso ruolo centrale che aveva avuto la spezieria degli Antonij e l’aromatoria degli Amatoris, tanto che Gio.Batta Pedrazza divenne Sindaco di Thiene nel 1644. La spezieria della Platheia rimase ai Pedrazza fino al 1805, con un intervallo di una sessantina d’anni in cui venne gestita da parenti del celebre medico thienese Antonio Antonij, per poi ritornare ai Pedrazza. Nel corso degli anni fece piccoli spostamenti all’interno della piazza fino ad affacciarsi alla antica loggia dove si poteva tenere mercato anche in caso di maltempo.
Alla fine del ‘700, questa farmacia ebbe un ruolo centrale nei fermenti provenienti dalla Francia rivoluzionaria, tanto che, durante l'occupazione francese, lo speziale Giovanni Pedrazza fu nominato Podestà di Thiene. Non avendo più tempo per occuparsene, nel 1805 vendette la spezieria a Francesco Ciscato fu Antonio e a suo figlio Antonio Angelo Ciscato.
Dopo il Congresso di Vienna e l’arrivo dell’Impero Asburgico, Luigi Negro, cognato di Angelo Ciscato e quintavolo dell’attuale titolare Pierantonio Cinzano, subentro’ nella proprietà della Farmacia alla Madonna, che nel 1834 venne riconosciuta dal governo austro-ungarico come “Farmacia di Antico Diritto”. Nel frattempo i locali nella Piazza, in affitto dal Pedrazza, erano stati ceduti e la Farmacia si era spostata nella Via Principale (oggi Corso Garibaldi) sotto le antiche Procuratie. Da allora questa farmacia è passata di generazione in generazione nella famiglia Ciscato fino all’attuale titolare Pierantonio Cinzano, nipote di Vittoria Ciscato, ed al figlio Francesco.
Luigi Negro lasciò la farmacia all'amato nipote Arcangelo Ciscato, figlio di quel Antonio Angelo che l'aveva originariamente acquistata. Questi la lasciò al figlio Antonio che più tardi la lasciò alla figlia Vittoria. Nel 1902 la farmacia fu data in gestione al farmacista Antonio Niero per 9 anni, rinnovati di cinque anni in cinque anni fino al 1944. Antonio Niero, stimato professionista, in questi quarant’anni acquistò una notevole popolarità nel territorio thienese. Dopo la fine della seconda guerra mondiale la direzione vene assunta da Francesco Cinzano, figlio di Vittoria Ciscato, che ne era già da tempo proprietario. Francesco Cinzano, assistente di Efisio Mameli, ordinario di Chimica Farmaceutica all'Università di Padova, si dedicò con passione ed altissima professionalità alla farmacia. Nel 1955 fu tra i fondatori dell’Associazione di Titolari di Farmacia della provincia di Vicenza, l’attuale Federfarma Vicenza, nel 1963 fu tra i promotori della vaccinazione antipolio, assumendosi l’impegnativo incarico di distribuire nel territorio i primi vaccini Sabin in un epoca in cui trasporto e conservazione a temperature venti gradi sotto zero rappresentavano una vera sfida. Per molti anni fu Delegato della Croce Rossa Thienese che aveva fatto rinascere. Nel 2007 lasciò la farmacia al figlio Pierantonio, che svolgeva attività di ricerca all'Università di Padova, e che oggi è coadiuvato a sua volta dal figlio Francesco.
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